Restauro della statua di San Michele Arcangelo di F. Quattrocchi
La scultura, attribuita allo scultore Filippo Quattrocchi (primo decennio XIX sec.), è custodita nella Chiesa Madre Sant'Ambrogio di Cerami. L'opera versava in discrete condizioni ed era stata totalmente rimaneggiata nei secoli scorsi. Il restauro, condotto sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Enna, ha consentito di recuperare gli strati originali e di restituire la scultura nel pieno del suo valore estetico.
L’intervento, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Culturali di Enna, è stato avviato l’8 gennaio 2018 e si è concluso il 23 maggio.
L’opera, è stata restaurata dai restauratori Loris Panzavecchia, Marzia Projetto, Adriana Richiusa e Roberta Campo su commissione dell'Arciconfraternita guidata dal Superiore Giuseppe Chiovetta Caio.
Si è tenuta il 24 maggio, nella Chiesa Madre di S. Ambrogio di Cerami, la presentazione del restauro della statua lignea policroma raffigurante San Michele Arcangelo, attribuita a Filippo Quattrocchi.
L’intervento, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Culturali di Enna, è stato avviato l’8 gennaio 2018 e si è concluso il 23 maggio.
L’opera, datata presumibilmente tra la fine del XVIII e gli inizi XIX secolo, è stata restaurata dai restauratori Loris Panzavecchia, Marzia Projetto, Adriana Richiusa e Roberta Campo.
Il restauro, commissionato dall’Arciconfraternita di San Michele, è stato presentato in occasione della celebrazione della festa dedicata al santo, che si è tenuta il 26 maggio.
L’evento è stato introdotto da don Michele Pitronaci, parroco della Parrocchia Sant’Ambrogio di Cerami, che ha ricordato l’importanza della figura di San Michele dal punto di vista religioso.
A seguire, l’architetto Salvatore Farinella ha illustrato la produzione artistica dello scultore gangitano Filippo Quattrocchi, effettuando confronti stilistici tra la scultura ceramese e le varie opere documentate o attribuite allo stesso nel territorio siciliano.
I restauratori hanno poi illustrato le fasi del restauro dell’opera, custodita presso la Chiesa Madre di S. Ambrogio, dove per tutta la durata dell’intervento è stato allestito un cantiere aperto al pubblico.
L’intervento ha permesso di restituire una corretta lettura della materia originale, liberando il manufatto dalle ridipinture che lo deturpavano e ripristinando le qualità tecniche e cromatiche che l’opera ancora possedeva.
L’evento, accompagnato da antichi canti in onore di San Michele, si è concluso con lo svelamento dell’opera dinanzi ad un’emozionata platea, che ne ha potuto ammirare il ritrovato splendore.
Articolo tratto da "Telenicosia"
Articolo tratto da "La Sicilia"
Articolo tratto da "inDialogo" periodico della Diocesi di Nicosia